Cremonini: L’onore di interpretare Yunus 27 Maggio 2019
Il noto tenore bolognese Cristiano Cremonini ha debuttato a Fano nell’opera lirica ispirata al Premio Nobel Muhammad Yunus, “il banchiere dei poveri”, ideatore del microcredito moderno.
Lunedì 20 maggio, presso il Teatro della Fortuna il noto tenore bolognese Cristiano Cremonini, ha vestito con grande successo di pubblico i panni di Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace 2006, in occasione dell’anteprima mondiale dell’opera lirica “27 dollari” di Paola Samoggia su libretto di Rita Forlani, liberamente ispirata al libro “Il banchiere dei poveri” dello stesso Yunus.
All’evento, prodotto dall’Associazione Nazionale Italiana Cantanti e realizzato in collaborazione con l’Università di Urbino “Carlo Bo”, Comune di Fano, Fondazione Teatro della Fortuna e Imagem Srl, è stato presente lo stesso Muhammad Yunus.
Tutto il temperamento lirico del tenore Cremonini è emerso con forza nella romanza “Mani solo mani” (scena terza), caratterizzata dai versi: «Io devo capire. Ho il sapere. Devo scoprire come aiutare la vita!», grazie all’impetuosa scrittura vocale che rievoca il periodo tardo romantico.
“La voce calda ed appassionata di Cristiano Cremonini incarna alla perfezione la profondità e l’impegno di un uomo che ha cambiato il mondo” ha dichiarato Paola Samoggia.
La direzione musicale affidata ad Andrea Mirò, la regia a Carlo Magrì e nel cast anche il soprano Felicia Bongiovanni e l’attore di teatro Matteo Belli per una storia di donne che, lottando per strappare i figli dalla fame, hanno conquistato l’autonomia economica e l’emancipazione sociale e civile.
Un intero villaggio di agricoltori del Bangladesh schiavizzato dagli usurai per colpa di un debito di 27 dollari, apparentemente inestinguibile. Il microcredito ideato da Yunus ha dato loro i mezzi per conquistare la libertà.
La multimedia chamber opera “27dollari” è nata proprio per supportare la diffusione del progetto del Professor Muhammad Yunus, per favorire lo sviluppo economico e sociale delle aree più povere e disagiate.
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